Realtà virtuale applicata alla riabilitazione: evidenze cliniche e prospettive future
20 Settembre 2021
Introduzione: la Realtà Virtuale (RV) costituisce un approccio … Realtà virtuale applicata alla riabilitazione: evidenze cliniche e prospettive future
Introduzione: la Realtà Virtuale (RV) costituisce un approccio innovativo e promettente per la riabilitazione cognitivo-motoria. Tuttavia, la sua efficacia non è stata ancora validata in tutti gli ambiti neuro-riabilitativi.
Obiettivo di questa revisione narrativa è fornire concetti chiave della RV e approfondire l’efficacia valutando i recenti studi controllati randomizzati (RCT) per la riabilitazione dell’arto superiore ed inferiore attraverso i sistemi RV, in diverse aree di interesse riabilitativo (i.e.: neurologica, ortopedica, geriatrica e pediatrica).
Materiali e metodi: La letteratura pubblicata in lingua inglese sulla banca dati MEDLINE degli ultimi 10 anni è stata inclusa nella revisione. Il “data extraction form” è stato utilizzato per estrarre i dati più rilevanti degli studi inclusi.
Risultati: Dei 518 articoli individuati e valutati, 23 sono stati inclusi nella revisione. 20 RCT erano relativi al trattamento delle disabilità di origine neurologica (16 ictus, inclusi i subacuti e i cronici, 2 sclerosi multipla, 1 parkinson e 1 tetraplegia), 1 riabilitazione ortopedica, 1 riabilitazione geriatrica e 1 studio relativo al trattamento di pazienti pediatrici.
Discussione: I risultati hanno mostrato che la funzione motoria dell’arto superiore e i disturbi dell’equilibrio possono migliorare attraverso la riabilitazione con i sistemi di RV. Tuttavia, nessun miglioramento significativo è stato rilevato per quanto riguarda la destrezza manuale o la capacità di deambulazione a seguito di quest’approccio riabilitativo.
Conclusioni: Gli interventi che utilizzano la RV risultano efficaci per la riabilitazione dell’arto superiore, ma non per la destrezza manuale e deambulazione in tutte le patologie considerate. Un training riabilitativo attraverso i sistemi RV può migliorare l’equilibrio nei pazienti neurologici.